BUONE VACANZE, RAGAZZI
La scuola, come si dice, si è chiusa, anche se non ha davvero serrato i battenti. Vorrei rivolgere il mio saluto, innanzitutto, ai ragazzi che hanno affrontato gli esami di stato con risultati sensibilmente superiori a quelli degli scorsi anni, a dispetto di mesi di agitazione e contumelie sul nuovo esame a cui gli studenti, si diceva, non erano preparati. Ma, si sa, così vanno le cose in Italia. L'augurio per voi è che seguiate gli studi universitari con ancora maggiore impegno di quanto non abbiate fatto negli istituti superiori, e non facciate dello studio e della vostra preparazione professionale un optional da aggiungere ai tanti svaghi e diversivi. Per i comuni mortali ogni corso di studi universitari è stabilito, per lo più, in quattro o cinque anni e, quindi, non costringete papà e mamma a tenervi sulle spalle per un tempo indefinito (o infinito?).
A coloro che invece agli esami di stato ancora ci debbono arrivare io dico buone vacanze, divertitevi tantissimo, andate pure al massimo, tra melonate e stelle di San Lorenzo, ma custodite la vostra vita. E fate una promessa: che, per giustificare le prossime occupazioni d'autunno, non cercherete né scuse banali né alti motivi ideali, ma solo direte ai vostri professori che volete stare a parlare tra di voi, senza l'assillo dei compiti. E fate un'altra promessa ancora: che nelle assemblee autogestite, chiamerete gli insegnanti a stare con voi, in modo che vi capiscano un po' meglio. Pensate, in ogni caso, che la vita è molto più dura e meno generosa della vostra scuola; serve, quindi, una preparazione adeguata, per affrontare il mercato globale ed una società sempre più complessa.
Buone vacanze a voi, alunni della scuola media della nostra città, quasi tutti in locali disagiati e senza quelle strutture ed i laboratori tanto necessari per la crescita. Che il prossimo anno sia per voi più proficuo e ricco di esperienze formative, non solo entro le mura della classe, ma entro le mura della città ed anche oltre, dove fervono attività, vocazioni, interessi e, a volte, molti più palpiti di quelli che si vivono di fronte ai duri formalismi della cattedra. Buone vacanze, ragazzi e ragazze, e, mi raccomando, non studiate! Esercitate liberamente e privi di ogni senso di colpa il vostro tempo delle vacanze e dite ai genitori, se vi assillano, che la cultura non solo e non sempre è custodita nei libri di testo, ma di essa è pieno il mondo e il suo miele percola abbondante anche nella vita reale.
Buone vacanze agli scolari e, perché no?, anche ai graziosi bambini delle scuole materne, che osservano con occhi attenti il vorticare del mondo. Abbronzatevi, diventate neri, se potete, come io lo diventai quando era il mio tempo. Dimenticate la scuola, dimenticate i maestri ed il vostro direttore, dimenticate tutto. C'è sempre un tempo per il ricordo ed uno per l'oblio. Dimenticate i banchi troppo rigidi per la vostra schiena, e la ginnastica che non avete potuto fare; dimenticate le uscite degli ultimi giorni di scuola e quelle che non vi hanno consentito durante l'anno; dimenticate gli esperimenti promessi e mai realizzati, e gli animali che a scuola non hanno potuto farvi compagnia; dimenticate i giardini ricoperti di erbacce, dove nessuno pensa possiate esercitare le vostre esperienze di agricoltura o la semplice coltivazione dei fiori. Se, poi, qualcuno vi dice che il mio discorso è troppo pessimista e non tiene conto del bicchiere mezzo pieno, dimenticate anche questo. Nella vostra bella vacanza di sole, dimenticate tutto.
Vada l'augurio di buone vacanze anche a quegli eterni ragazzi che sono i docenti, ai quali, essendo essi costantemente a contatto con i giovani, non è permesso d'invecchiare. Buone vacanze, insegnanti e professori, cui la scuola in rapida trasformazione assegna compiti sempre più impegnativi e difficili. Lo sapete tutti, dal prossimo settembre andrà a regime l'Autonomia scolastica. Ma non temete che vi possa rovinare le ferie, almeno quelle attuali; le prossime, se saranno più brevi, perlomeno saranno meglio remunerate. Pensate, invece, solo alle diverse possibilità che si apriranno, per seguire meglio i vostri alunni e modificare la didattica. Con più tempo a disposizione, potrete svolgere più lentamente il vostro lavoro; usare i laboratori e le nuove tecnologie; aumentare i rapporti umani con i giovani e cantare, suonare, ballare, leggere e fare teatro, assieme a loro, senza più il tiranno assillo del tempo.
Abbiamo finalmente una riforma che non è una vera riforma, giacché non vi dice quello che dovete o non dovete fare. Semplicemente, vi ricorda che la scuola siete voi. Se poi la flessibilità del tempo, dell'organizzazione complessiva della scuola, della classe e delle retribuzioni non vi sta bene: come non detto, sarà tutto come prima! Con questi pensieri rivolti a voi, intrepidi educatori, ed augurandovi un divertimento senza pensieri, vi dico buone vacanze!
Ed infine, me lo consentirete, voglio rivolgere il mio augurio a quei simpatici ragazzi dei miei colleghi, presidi e direttori che hanno sulle spalle il gravoso compito di dirigere le scuole. Con l'avvio del prossimo anno si diventa dirigenti ed aumenta fortemente il nostro carico di responsabilità. Una legge sta trasformando la scuola, ma nessuna legge riuscirà a farlo senza l'impegno e l'intelligente apporto dei capi d'istituto. La facilità con cui veniamo criticati è solo pari alla difficoltà di fare bene il nostro lavoro. Per questo, coraggio ragazzi, non scoriamoci. La scuola ha bisogno di noi. Perciò, buone vacanze anche a noi!